Relazione del Presidente Mereu al convegno “I Giovani Avvocati Genovesi nei 40 anni di Aiga Genova”

Cari Amici,

sono onorata di essere qui oggi con tutti Voi per festeggiare il genetliaco di Aiga Genova.
La nostra Sezione è stata fondata il 1° aprile del 1980; avendo compiuto i 40 anni in piena pandemia Covid, abbiamo dovuto rimandare i festeggiamenti per poterle conferire gli onori che si merita.
Oggi ascolteremo la storia di Aiga-Genova direttamente dalle parole di chi, insieme a tanti altri illustri Colleghi, ha partecipato alla sua nascita e ha guidato l’Associazione per un tratto del suo cammino.
Abbiamo deciso di affidare a quattro tavole rotonde la ricostruzione della vita associativa, la quale ha attraversato momenti storici importanti, a tratti anche difficili per la nostra professione, come lo è sicuramente il periodo post pandemico che stiamo attualmente vivendo.
In un momento così delicato ritengo che la conoscenza delle nostre radici culturali costituisca lo strumento attraverso il quale poter acquisire una piena consapevolezza delle nostra identità professionale.
La riflessione culturale, che oggi tutti insieme vogliamo compiere, vuole quindi guardare al passato per consegnare alle successive generazioni di giovani avvocati un prezioso luogo di memoria, nel quale poter ritrovare l’importante funzione sociale e politica svolta dai giovani avvocati genovesi nel corso dei tempi e nel quale potersi anche ritrovare.
La memoria storica di Aiga Genova costituisce, infatti, per tutti noi, che abbiamo l’onore di farne parte, un prezioso bagaglio culturale, che ci ricorda e ci rinnova la consapevolezza di appartenere a un Foro di grande tradizione giuridica, la quale deve essere perpetrata dalle generazioni future.
Si parla molto di crisi dell’Avvocatura: intesa nel suo significato etimologico -e non nell’accezione negativa che ha assunto nel linguaggio corrente- la parola evoca l’idea di un passaggio da uno stato all’altro.
In questa prospettiva l’Avvocatura sta in effetti attraversando un momento di transizione: da una parte, la nostra professione deve far fronte a nuove istanze (basti pensare all’innovazione tecnologica alla quale è chiamata a rispondere -come ci hanno mostrato le giornate appena concluse del DET “Diritto, Etica e Tecnologia” organizzate dal nostro Consiglio dell’Ordine), dall’altra parte, la funzione di tutela dei diritti fondamentali dei cittadini richiede un costante aggiornamento .
Stiamo assistendo infatti, non soltanto, al cambiamento degli strumenti di lavoro -pensiamo al solo processo telematico-, ma anche, dall’anno di nascita di Aiga ad oggi, al mutamento del luogo della tutela dei diritti fondamentali: esso non è più solo legato all’ordinamento interno, ma è proiettato anche in una dimensione europea e lo sguardo agli altri ordinamenti di civil law e di common law (come Guido Alpa, comune Maestro di noi giovani avvocati, ci mostrava già anni fa nei suoi corsi universitari) è ormai indispensabile.
Tutto questo impone all’Avvocato un costante dovere di formazione e di aggiornamento professionale, il primo dei due pilastri sui quali, da sempre, si fonda l’anima di Aiga Genova.
Il dato che, in tutti questi anni di impegno in Aiga, ho percepito con chiarezza è che la formazione e l’aggiornamento professionale non sono sentiti dai nostri giovani avvocati come un mero dovere di accumulo di crediti formativi esclusivamente volto al raggiungimento su SFERA di quella spunta verde che indica “obiettivo raggiunto”, ma sono sentiti e vissuti in senso sostanziale come reale “esigenza di sapere”.
Ne è prova l’assidua, ampia e sentita partecipazione agli eventi culturali organizzati da Aiga: dai convegni alle tavole rotonde, dai corsi -pensiamo al “Bilancio per Avvocati” o agli incontri “Pillole di diritto e procedura penale” esperimento, ben riuscito, di formazione partecipata- ai webinar che, sin dall’inizio della pandemia, ci hanno consentito di continuare l’attività di formazione.
Proprio per favorire la circolarità di idee abbiamo deciso di strutturare il Comitato Scientifico di Aiga Genova in dipartimenti, il confronto tra i quali è una continua fucina di idee e di progetti.
Abbiamo creato il dipartimento di diritto e procedura civile, diritto e procedura penale, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto tributario, diritto dell’unione europea, diritto sportivo, dipartimento di politica forense e da ultimo anche il dipartimento di diritto penale minorile, nato dall’entusiasmo di due giovani leve Aiga, che ne sono oggi i coordinatori.
La collaborazione con le altre Associazioni e con gli Ordini professionali è stata poi un’altra direttrice che Aiga Genova ha sempre voluto coltivare e implementare, nella profonda convinzione che l’unione e lo scambio culturale costituisca sempre, per tutti, un arricchimento reciproco. Penso agli eventi organizzati con la Camera penale ligure Ernesto Monteverde, con la Camera civile, con il Centro di diritto penale tributario, con Anti Liguria e da ultimo anche con Aiaf Liguria e con la Carta dei diritti della bambina e con molte altre associazioni ancora con le quali Aiga ha avuto l’onore di compiere un pezzo del proprio cammino.
La proposta formativa che Aiga Genova si propone di dare si arricchisce poi con il coinvolgimento ai propri eventi formativi di magistrati e professori universitari.
L’appoggio costante del nostro Ordine è per noi giovani avvocati un prezioso sostegno e un importante punto di riferimento.
Non credo di sbagliarmi nel dire che Aiga Genova ha sempre contribuito a creare un terreno culturale vivace, specchio -a livello locale e nazionale- della preparazione e della qualità dell’avvocatura genovese.
La formazione non è soltanto uno strumento per la qualificazione della giovane avvocatura.
La creazione di occasioni formative quantitativamente e qualitativamente elevate sono, infatti, volte anche a dare la percezione di un’avvocatura formata e competente.
E tutto ciò ha un forte significato anche politico: un’avvocatura, non solo, preparata, ma che trasmetta anche forte e chiara questa immagine di sé è un’avvocatura che si rafforza e che riesce a farsi rispettare nei rapporti istituzionali e nei rapporti con la magistratura.
Un’avvocatura preparata diventa infatti un interlocutore serio e affidabile nei rapporti di politica forense, il secondo pilastro sul quale da sempre si fonda l’anima di Aiga.
Sono state molte le battaglie portate avanti dalla giovane avvocatura genovese alcune delle quali, nella parabola dei corsi e ricorsi storici, sono attuali ancora oggi.
Importante è sempre stato l’impegno della nostra Sezione nelle istituzioni forensi, locali e nazionali, e questo perché, quando si vive la politica come servizio sin dall’inizio della propria carriera professionale, diventa naturale continuare a offrire il proprio impegno alla collettività.
Voglio poi ricordare che Aiga Genova premia ogni anno i due più giovani iscritti che si abilitano all’esercizio della professione forense: i premi Clori Iovine Riccio Tabassi e Giuseppe Ferraris sono intestati alla memoria di due brillanti professionisti prematuramente strappati agli affetti e alla carriera forense.
È difficile in poche battute raccontare cosa è Aiga e cosa rappresenta per tutti noi che ne facciamo parte.
Quando, anni fa, sono entrata, in Aiga tirata per la giacca da un perno della nostra Sezione, non pensavo di trovare quello che poi ho trovato.
Per questo motivo non smetterò mai di ringraziare Eugenio Segalerba che, con vero spirito di servizio, ha guidato l’associazione negli anni 2013/2015 e continua sempre a supportarla.
Ho capito solo negli anni l’importanza di far parte di un’associazione così prestigiosa e di essere entrata a far parte di quel processo illustrato con chiarezza da Alexis De Tocquville nella sua opera “La Democrazia in America”:

“quando un’opinione formulata da un individuo si diffonde in una collettività e viene rappresentata da un’associazione è costretta ad assumere una forma più netta e precisa. Essa conta i suoi partigiani e li compromette nella sua causa. Costoro imparano essi stessi a conoscersi l’un l’altro e il loro ardore s’accresce con il numero […]. La scienza dell’associazione è la scienza madre; il progresso di tutte le altre dipende dal progresso di quella….perchè gli uomini restino in uno stato di civiltà o vi pervengano bisogna che tra essi l’arte di associarsi si sviluppi e si perfezioni nella stessa proporzione in cui s’accresce l’uguaglianza delle condizioni”.

L’altro giorno ero al campo di calcio a vedere mio figlio di nove anni giocare a pallone e ho pensato che io da bambina non ho praticato uno sport di squadra e non ho quindi conosciuto la forza di quell’abbraccio circolare che i giocatori si danno a inizio partita o di quello che si danno quando si segna un gol o di quello consolatorio nel quale trovano forza l’uno nell’altro dopo una sconfitta.
Non ho provato l’emozione di quell’abbraccio allora, ma non sono retorica nel dirvi che la forza e l’emozione di quell’abbraccio io le provo oggi, in Aiga.

Genova, 15 giugno 2022

Avv. Alessandra Mereu
(Presidente AIGA Genova)

 

relazione MEREU Aiga40

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