Natale in carcere. Visita agli istituti penitenziari di Genova e Chiavari

Si è appena concluso l’evento “Natale in Carcere”, organizzato dal Partito Radicale, dall’AIGA e dall’ONAC.

Assieme ai Colleghi Leda Rita CORRADO, Federico FARINA e Stefano SILVESTRI, agli esponenti del Partito Radicale Stefano PETRELLA, Angelo CHIAVARINI, Luca ROBUSTELLI e Deborah CIANFANELLI, nonché all’illustratrice Sara CASCIARO – autrice del disegno qui di seguito – ho potuto visitare i tre Carceri di mia competenza quale referente territoriale ONAC per Genova nonché il Reparto Detenuti dell’Ospedale San Martino.

Voglio premettere che la visita al carcere e il poter parlare con i detenuti è sempre un’esperienza intensa, a tratti toccante e di continua crescita personale. Ecco perché insisto ed insisterò sempre affinché vengano promosse sempre più iniziative che vedano coinvolte le scuole in visita alle carceri, in modo che i ragazzi possano capire che al di là delle sbarre non ci sono alieni o persone strane, ma donne e uomini che stanno affrontando il percorso più difficile della loro vita: quello rieducativo e di reinserimento sociale.

Al di là dell’aspetto generale ed emozionale, le visite alle Case Circondariali di Marassi e Pontedecimo, alla Casa di Reclusione di Chiavari e al Reparto Detenuti del San Martino ci hanno permesso di verificare quali siano i punti di forza delle singole strutture e quali i punti deboli (ancora troppi); utili sono stati i confronti con le Direttrici Tullia ARDITO (Marassi), Paola PENCO (Pontedecimo) e Darlene PERNA (Chiavari), che ci hanno permesso di capire quali progetti siano stati realizzati e quali sarebbe opportuno organizzare per le carceri, e fondamentali sono stati i colloqui con i singoli detenuti, per capire la loro reale situazione carceraria.

La realtà che presenta una criticità maggiore, inevitabilmente, stante la propria grandezza e l’elevato numero dei detenuti, è il carcere di Marassi. Con 657 detenuti presenti per una capienza regolamentare di 450 è sicuramente una struttura di difficile gestione.
Il dato, peraltro, secondo la Dott.ssa ARDITO, Direttrice, sarebbe gestibile, in quanto il numero critico sarebbe a partire dalle 700 presenze…
Le buone notizie sono la presenza di due mediatori culturali per un totale di 120 ore mensili, la nascita, a stretto giro, di un polo universitario anche all’interno di Marassi, come già a Pontedecimo, nonché la ristrutturazione del centro clinico e il recupero del sottotetto che permetterà di guadagnare uno spazio detentivo ulteriore.

Il Reparto Detenuti dell’Ospedale San Martino conta la presenza, al momento, di due detenuti a fronte di una disponibilità di 8 posti letto in tre camere.
Ha ospitato anche pazienti con malattie infettive (come HIV e Covid), mentre sono regolari i piantonamenti. Nell’ultimo anno sono state eseguite 560 visite programmate.

Per quanto concerne, invece, la Casa Circondariale di Genova-Pontedecimo, per una capienza regolamentare di 96 posti sono presenti 156 detenuti, dei quali 88 uomini e 68 donne.
La criticità più rilevante rimane quella relativa all’assistenza sanitaria. L’istituto non ha copertura medica h24 e nel finesettimana. Manca inoltre da molti anni un dirigente medico incaricato all’uopo per questo istituto, giacché tale ruolo è affidato al responsabile del Centro Clinico di Marassi, Dott. SALVI, che – vista l’enorme popolazione di quest’ultimo carcere – si trova quasi sempre lì.
Questo aspetto è stato segnalato anche dai singoli detenuti, che lamentavano (quasi per tutti era la lamentela maggiore) la lentezza nella somministrazione di cure mediche, nonché la scarsa presenza di specialisti quali ginecologi dentisti e psicologi.
I punti di forza sono sicuramente i numerosi progetti lavorativi che la Direttrice, Dott.ssa Paola PENCO, cerca di avviare con i detenuti. La tipografia presente all’interno del carcere ha, recentemente, stampato il nostro Libro Bianco.
Altro dato positivo è l’ottimo rapporto tra la popolazione detenuta e gli agenti della Polizia Penitenziaria, ritenuti disponibili al dialogo e all’ascolto, a volte finendo perfino per sopperire alle carenze di personale per le figure di educatori e psicologi.
A chiusura, sono da segnalare le condizioni critiche di tetto e facciata esterna, il che comporta ormai da anni infiltrazioni ed umidità.

Infine, circa il carcere di Chiavari, che ha visto l’avvicendarsi – pochissimi giorni fa – della nuova Direttrice Darlene PERNA.
Trattandosi di Casa di Reclusione, la presenza di soli detenuti definitivi facilita, indubbiamente, la gestione dell’istituto. Sono, infatti, 52 i posti regolamentari del carcere e “solo” 69 i detenuti. Questo facilita la gestione di un istituto che, comunque, presenta un’ottima socialità tra i detenuti. Vi sono inoltre tanti passeggi e anche uno spazio aperto ove si può respirare un po’ di aria esterna.
La Neodirettrice ha segnalato come maggiore criticità quella dell’assenza – o quasi – di attività lavorative interne, giacché per l’appunto mancano gli spazi per poterle svolgere. Ciò determina che le uniche attività lavorative che i detenuti possono svolgere sono quelle esterne, alle quali devono essere autorizzati dai magistrati.
Un problema segnalato, invece, da singoli detenuti è quello relativo alla mancata possibilità di cucinare personalmente il cibo, esclusa sia dalla precedente che dall’attuale Direttrice, a mio avviso inspiegabilmente.

Queste giornate dedicate alle carceri genovesi e chiavarese sono state intense ma anche proficue per cercare di lavorare assieme alle Autorità preposte ad un miglioramento delle condizioni dei detenuti.
Ricordiamoci sempre che il Carcere e il Detenuto non sono problemi che devono rimanere lontani dalla cosiddetta popolazione civile.
Ogni singolo reinserimento positivo in società di un ex detenuto dev’essere visto come un fiore all’occhiello per il Paese: se fosse realizzato, significherebbe che il sistema funziona e solo così si arriverebbe ad una prevenzione dei reati. Non con l’aggravio delle pene, non con l’aumento delle fattispecie incriminatrici, né con il giustizialismo facile.

Avv. Piero CASCIARO
(Referente territoriale dell’Osservatorio Nazionale AIGA sulle Carceri – AIGA Genova)

 

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